Il Vallo di Diano si trova in Provincia di Salerno nell’estremo sud della Campania, al confine con la Basilicata ed in prossimità della Calabria. Morfologicamente è una pianura “di figura molto simile ad una barchetta” così come fu descritta da Leandro Alberti nel 1526 lunga in senso nord-sud circa 37 km e larga mediamente 6, fasciata ad est dai monti della Maddalena, che preludono ai massicci interni della Basilicata, e ad Ovest dalle bianche pareti degli Alburni, che scendendo si fondono con i Monti del Cilento.
Sulle sue colline si snodano quindici paesi, che fanno parte della Comunità Montana Vallo di Diano, nel versante orientale da nord a sud si dispongono i centri di Atena Lucana, Sala Consilina, Padula, Montesano e Casalbuono mentre sul lato opposto si incontrano Pertosa, Polla, Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro, Monte San Giacomo, San Rufo, Teggiano, Sassano, Buonabitacolo e Sanza.
Il fondovalle (quota 450 m) è nato dal lento prosciugamento di un antico lago pleistocenico, trasformato in un’immensa palude in epoca storica con la continua caduta dei detriti alluvionali dai monti circostanti e l’otturazione degli inghiottitoi presso Polla e Sant’Arsenio.
I primi lavori di bonifica furono realizzati dai Romani ma con il declino dell’impero la piana venne nuovamente sopraffatta dall’acquitrino.
Sul finire del ‘700 i Borboni iniziarono una serie di opere risolutive come la costruzione dei Lagni Regi (sdoppiamento del fiume Tanagro in due rami distinti) e i lavori sul fossato Maltempo presso Polla.
Dai primi del ‘900 è stato costituito un Consorzio di Bonifica che garantisce la regimentazione dei corsi d’acqua principali e secondari ed il risanamento sistematico della pianura.
Oggi la valle offre uno stupendo colpo d’occhio che ricorda alcuni dipinti d’arte moderna per le geometriche coloriture dei coltivi su cui incombe lo spettro di un’urbanizzazione pressante e diffusiva.