Il Battistero paleocristiano di S. Giovanni in Fonti, molto rimaneggiato nei secoli, è un’aula a pianta quadrangolare, a cui si addossa sul lato sud un porticato aggiunto nel XII secolo, di cui oggi vediamo le strutture ad archi in muratura. L’edificio può essere scomposto in tre parti: una cappella absidata, da cui attualmente si entra, con dipinta una teoria di santi apostoli; al centro un ambiente con vasca battesimale, delimitato da pareti con ampie arcate e fiancheggiato su due lati da brevi ambulacri; in fondo un corridoio totalmente invaso dalle acque.
Il vano centrale quadrangolare era coperto da una cupola, che si raccordava con la pianta sottostante grazie a pennacchi angolari tuttora conservati e da cui negli anni ’80 sono stati staccati quattro volti dipinti, forse gli Evangelisti (attualmente custoditi nella Certosa di Padula), di cui si è proposta una datazione nell’VIII secolo.
In una fase successiva le gradi arcate di ingresso furono murate e ridotte ad una porta con stemma sull’architrave. Ma la trasformazione maggiore avvenne nel ‘700, quando, ormai scomparsa la cupola, fu elevato un secondo piano; si chiusero tutte le precedenti aperture e si cambiò l’orientamento del complesso. Se volete rintracciare le parti originarie dell’edificio provate a seguire la muratura in laterizio, che appartiene alla fase più antica!