Il nome Sassano - da “sasso sano” - sintetizza le ragioni che indussero i primi abitanti a stabilirsi sulla collina alle pendici del Cervati, per trovare riparo dalla palude malsana sottostante e forse anche per sfuggire alle incursioni saracene.
Le origini di Sassano sono attestate intorno al X secolo ma l’ipotesi di un insediamento precedente potrebbe venire dall’esistenza di una grancia basiliana intitolata a S. Zaccaria e attiva fino al ‘400.
Dal XIII secolo il casale divenne parte integrante dello Stato di Diano e ne condivise le sorti fino al XVIII secolo, con il susseguirsi di vari casati rintracciabili negli stemmi delle dimore gentilizie - che si osservano passeggiando per le carrare del paese - come quelli dei Sabini, dei Ferri, dei De Benedictis e così via.
L’abitato si è sviluppato intorno al nucleo della Chiesa madre di San Giovanni Evangelista , fondata nel 1452 ed ampliata alla fine del ‘500. Essa conserva una delle più importanti sculture lignee del Vallo: la Madonna delle Grazie, un’opera di straordinaria fattura che fu letteralmente scoperta alcuni anni fa sotto spessi strati di stucchi e ridipinture e che doveva far parte di un più articolato complesso scultoreo realizzato agli inizi del ‘500, probabilmente dallo scultore spagnolo Bartolomeo Ordóñez.
Da qualche anno, non lontano dal paese, nella cosidetta Valle delle Orchidee , nel mese di maggio si tiene una particolare manifestazione in occasione della fioritura delle orchidee selvatiche, che costituisce un richiamo per appassionati di natura ma anche per specialisti del settore.
Per arrivare a questa valle, partendo dalla fontana con tre mascheroni in pietra presso il centro storico, si prende la strada in salita in direzione della chiesa di S. Michele ed oltrepassato il medievale Ponte del Peglio presso la frazione omonima, si prosegue accompagnati dalle più importanti stazioni di betulla bianca dell’Appennino Meridionale, fino ad arrivare al Campo di Gravola e poco oltre alla Piscina del Brigante.
In quest’area, facilmente raggiungibile a piedi anche dalla località Vallicelli , si registra una delle maggiori concentrazioni di orchidee selvatiche all’interno del Parco del Cilento e Vallo di Diano, di cui ad oggi sono state individuate ben 97 specie e 31 varietà. Per non restare delusi si consiglia di visitare la Valle nel periodo aprile-maggio anche se esistono esemplari di orchidea che fioriscono a marzo o ad estate inoltrata.
Visita: www.lavalledelleorchidee.it